Soffri di stitichezza? Tutti i consigli dell’osteopata
Da qualche tempo soffri di stitichezza e non sai come gestire questa difficoltà nel defecare che sta divenendo sempre più abituale e ti sta portando diversi disturbi nella vita quotidiana? Hai riscontrato che ultimamente percepisci molta difficoltà nell’evacuazione e hai sentito parlare dei benefici dell’osteopatia per risolvere i tuoi problemi di stitichezza? Hai letto diversi articoli su osteopatia e stitichezza e hai capito che il trattamento osteopatico può risultare un valido alleato per migliorare il tuo disturbo ma vorresti avere qualche informazione in più a riguardo?
Non preoccuparti! Prenditi cinque minuti e leggi questo articolo. Scoprirai che la stitichezza è un disturbo più comune di quanto immagini e può avere diverse origini, fisiche e psicologiche; tra i diversi rimedi a tua disposizione l’osteopatia è sicuramente un ottimo aiuto perché, attraverso tecniche non invasive, va a lavorare sulle strutture miofasciali e restituisce all’intestino la possibilità di muoversi ed eliminare le restrizioni presenti nella zona trattata.
Buona lettura!
Osteopatia e stitichezza: le cause meccaniche e non, che originano questo disturbo così comune
Prima di addentrarci nella delicata questione di quale sia l’apporto dell’osteopatia nella gestione della tua stitichezza, proviamo a capire quali sono le cause di questo disturbo così comune e diffuso.
Innanzitutto per stitichezza o stipsi intendiamo un disturbo della funzionalità intestinale che non consente la corretta e regolare evacuazione delle feci. Secondo ultimi dati statistici, circa il 10% della popolazione dei Paesi industrializzati soffre di stitichezza cronica ed in Italia le più colpite sono le donne di età superiore ai 60 anni; tuttavia è un disturbo trasversale che colpisce persino soggetti giovani ed in tenera età.
La normale frequenza di evacuazione dipende da persona a persona ma se volessimo individuare un range adeguato di evacuazione potremmo indicare un massimo di tre evacuazioni al giorno ed un minimo di tre alla settimana.
Come si manifesta la stitichezza?
La stitichezza si presenza con molteplici sintomi che possono variare da persona a persona. Tra i più diffusi:
- ridotta frequenza di evacuazioni
- feci dure
- sensazione di evacuazione incompleta
- sforzo eccessivo e prolungato durante la defecazione
- gonfiore
- mal di pancia e crampi
In alcuni casi, quelli più complessi, la stitichezza si manifesta attraverso blocchi o senso di ostruzione che richiede l’intervento di manovre manuali o l’utilizzo di ausili, tipo clisteri o supposte, che permettano l’evacuazione. Ma quali sono le cause più ricorrenti?
Spesso le cause che determinano stitichezza sono da rintracciarsi in problematiche meccaniche del corpo alle quali si associano o possono influire negativamente quelle psicologiche. Tra le cause più comuni di stitichezza ci sono:
- disidratazione (molto frequente durante il periodo estivo)
- alimentazione povera di fibre
- abuso di determinati farmaci (come gli antinfiammatori o i diuretici)
- esiti di interventi chirurgici
- problemi al colon o al retto
A volte può capire che lo sforzo eccessivo della muscolatura addominale al momento dell’evacuazione, possa causare nel lungo periodo, nelle donne, delle disfunzioni del pavimento pelvico e più in generale l’insorgenza di emorroidi e ragadi.
Questo inquadramento soprattutto per quanto concerne le cause della stitichezza ci consente di capire come l’osteopatia possa contribuire a migliorare questo disturbo.
Continua a leggere e scoprirai quali sono i benefici del trattamento osteopatico nei casi di stitichezza e come l’osteopatia lavora su corpo.
Hai già effettuato un controllo dall’osteopata?
Osteopatia e stitichezza: tutti i benefici del trattamento osteopatico
Abbiamo sopra accennato al fatto che l’osteopatia si presenta come un valido aiuto per migliorare questo disturbo in quanto andando a lavorare sugli organi viscerali attraverso tecniche non invasive e dolci, aiuta la mobilitazione intestinale soprattutto nei casi in cui si presentino delle restrizioni nella zona da trattare.
Sei curioso di sapere come può intervenire l’osteopata?
Ebbene, prima di cominciare un percorso osteopatico, l’osteopata in occasione della prima visita, esegue un’anamnesi iniziale che gli consente di acquisire tutte le informazioni per determinare le origini della stitichezza in quanto quest’ultima può essere conseguenza di diversi fattori.
Da un punto di vista osteopatico, ad esempio la stitichezza può essere legata a:
- mobilità del diaframma
- cicatrice pregresse o aderenze post operatorie
- problemi di mobilità intestinale
- blocco articolare del bacino o della colonna vertebrale
Una volta individuata la causa della stitichezza e dopo aver compiuto un’attenta valutazione del corpo che l’osteopata esegue per individuare ulteriori eventuali problematiche non emerse in occasione dell’anamnesi, l’osteopata ti proporrà il trattamento più adatto per aiutarti a gestire questo disturbo.
Infatti come abbiamo sopra accennato, attraverso manipolazioni dolci non invasive, l’osteopatia va a lavorare sulle strutture miofasciali che avvolgono gli organi viscerali. In questo modo l’osteopatia tende a ripristinare:
- la motilità (la possibilità dell’organo stesso di muoversi)
- la mobilità (il movimento dei visceri in risposta al movimento volontario o al movimento del diaframma nella respirazione)
Trattasi di tecniche molto dolci che prevedono l’applicazione di una forza manuale leggera che si propone di eliminare eventuali restrizioni presenti nella zona trattata. Per questo motivo il trattamento osteopatico per la stitichezza è particolarmente indicato nei casi di stitichezza nei neonati in quanto con tecniche così dolci e leggere, aiuta a ripristinare la funzione di un organo, ristabilendone il movimento caratteristico non forzando mai la correzione, ma lasciando che sia il corpo stesso ad apportare l’autocorrezione necessaria.
Vuoi avere maggiori informazioni su osteopatia e stitichezza e come il trattamento osteopatico può aiutarti a migliorare questo disturbo così fastidioso ed inopportuno?
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