Osteopatia e Sport: quando il Personal Trainer non basta!
Osteopatia e Personal Trainer: chi sono e che mansioni svolgono?
Durante le varie fasi della mia attività, mi è capitato spesso di dover collaborare con altri professionisti impegnati a lavorare nel mio stesso settore.
Oltre alle cooperazione tra osteopati, valida occasione per poter scambiare opinioni sui diversi approcci e modi di lavorare, capita di entrare in contatto e organizzare il programma d’allenamento di un paziente/cliente in stretta relazione con il suo personal trainer. Questo tipo di situazione si verifica nel caso ci si trovi davanti a uno sportivo professionista, ma anche quando la persona in questione è un semplice appassionato che pratica palestra come attività sportiva.
Con il progresso degli studi in questo campo, che hanno migliorato sempre più la conoscenza sugli aspetti della meccanica applicata agli essere viventi, l’accesso alle attività sportive si è aperto a un pubblico sempre più ampio.
Grazie a questo, molte persone che soffrono di determinate patologie hanno la possibilità di frequentare le palestre. Questo è uno di quei casi in cui un programma di allenamento mirato, studiato da un personal trainer e un osteopata ha un’importanza cruciale per raggiungere dei buoni risultati.
Questo tipo di supporto all’attività, gestito appunto da due figure professionali, non è dedicato soltanto a chi è affetto da disfunzioni posturali di vario tipo. Come spesso ho detto nei miei articoli, la base per svolgere attività fisica in salute è possedere un equilibrio psicofisico perfetto. Tale prerogativa è messa a dura prova dalla vita che si conduce, assumere posture scorrette a lavoro o in casa, avere un’alimentazione sbagliata e ritmi di vita frenetici ma sedentari, sono aspetti comuni a molti. Per questo motivo, quando si intraprende un percorso sportivo, avvalersi del supporto di personale competente aiuta a raggiungere gli obiettivi in maniera sicura e salutare.
Ma vediamo bene chi sono queste due figure e quali sono le aree di competenza nelle quali svolgono la loro professione andando a parlare prima di una, poi dell’altra. Il personal trainer è una figura pluricertificata che ha il compito di seguire il soggetto nelle diversi fasi del programma d’allenamento. Partendo da una valutazione antropometrica del cliente o paziente e dagli obiettivi che si intendono raggiunge, il PT elabora un allenamento che mette insieme esercizi di attività fisica e posturale, che sottoporrà alla sua attenta osservazione e monitoraggio durante tutto il periodo del training, in modo da poter effettuare eventuali modifiche strada facendo.
Veniamo ora all’attività che mi riguarda in prima persona, quella dell’osteopata, che si trova spesso in situazioni di collaborazione tra sport e osteopatia a Torino. Cosa fa l’osteopata? L’osteopata basa la pratica della sua disciplina sul contatto manuale, sia per quanto riguarda la diagnosi che per il trattamento dei dolori. Quindi fornisce prestazioni sanitarie, che hanno come obiettivo la prevenzione e la riduzione di esiti degenerativi o invalidanti di condizioni patologiche, oppure di alterazioni funzionali congenite o acquisite. Il centro dell’attenzione per un osteopata è l’equilibrio strutturale e funzionale dell’organismo, indispensabile per favorire le capacità di autoguarigione di quest’ultimo.
Questa è una piccola panoramica su quelle che sono le principali peculiarità delle due figure professionali, specificandone competenze e conoscenze. L’osteopata e il personal trainer sono in grado di lavorare in stretto contatto per arrivare a un solo obiettivo comune: il benessere psicofisico dell’individuo.
Nel paragrafo seguente vedremo nello specifico quali tipologie di mansioni sono svolte dall’uno e dall’altro e come queste si completano in un percorso di allenamento integrato.
Hai già effettuato un controllo dall’osteopata?
Osteopata e Personal Trainer: il binomio del benessere che ogni singolo sportivo dovrebbe avere!
Nella prima parte dell’articolo ho voluto dare spazio alla descrizione dei due ruoli, dell’osteopata e del personal trainer. Questo per rendere ben chiaro che stiamo parlando di due figure distinte, ognuna con i suoi compiti e il suo bagaglio di saperi. Solo capendo bene questa differenza ci si può rendere conto dell’importanza della loro collaborazione e di quanto possa essere utile in specifici casi integrare diverse competenze per raggiungere un unico obiettivo.
Tenendo conto di questa premessa, il processo di preparazione di un programma può partire da uno dei due operatori, con richieste specifiche rivolte a porre l’attenzione su alcuni aspetti particolari. La strategia d’azione viene poi messa in pratica e monitorizzata nel tempo, in modo tale da porre le eventuali modifiche e accorgimenti del caso. Andiamo ora a prendere in esame alcune tipologie di richieste, relative a sintomatologie che il paziente può riferire all’osteopata e vediamo come può essere affrontato il percorso relativo al trattamento. Ecco i sintomi più comuni :
- Lombalgie, sciatalgie, dorsalgie
- Cervicalgie, cervicobrachialgie
- Patologie dell’apparato respiratorio
- Patologie del pavimento pelvico
- Distorsioni
- Fascite plantare
In tutti questi casi, la manipolazione da parte dell’osteopata può essere integrata dal lavoro del personal trainer in modalità differenti, il quale, a seconda delle indicazioni fornitegli sarà in grado si stilare dei programmi di allenamento su misura, atti a rinforzare le zone interessate.
Per fare un esempio, che tipo di esercizi saranno proposti dal PT in caso di sintomi dolorosi dovuti a lombalgie, sciatalgie o dorsalgie? In questi casi, gli esercizi a cui il personal trainer sottoporrà il paziente avranno come obiettivo quello di andare a lavorare su addominali, muscoli paravertebrali e arti inferiori.
Se invece si devono trattare cervicalgie o cervicobrachialgie, ci si concentrerà sugli addominali, i muscoli del torace, del dorso e sugli arti superiori.
Uno degli infortuni più trattati, in particolare quando si entra nel vivo del rapporto tra sport e osteopatia a Torino, sono le distorsioni che spesso affliggono le diverse categorie di sportivi. In questo caso il trattamento osteopatico richiede il supporto del PT con lavori di potenziamento degli arti inferiori (a circuito chiuso), con uso della tavoletta propriocettiva utile all’equilibrio.
Il personal trainer, per risolvere patologie del pavimento pelvico può far svolgere esercizi incentrati a ridurre le tensioni in questa zona, oppure rivolti al potenziamento. Mentre per quanto riguarda i casi di fascite plantare e patologie respiratorie, risultano utili protocolli cardiovascolari nel primo caso e ginnastica respiratoria nel secondo. Lo stesso tipo di discorso può avvenire anche all’inverso. Nel senso che a seguito di alcune richieste del paziente o cliente, l’osteopata calibra il suo trattamento in base alle esigenze presentate al personal trainer. L’importante è capire che il percorso non ha una sola direzione, o un solo verso, ma l’approccio è integrato.
Vediamo allora quali sono le richieste più frequenti fatte al PT, alle volte riconducibili agli obiettivi che il soggetto si prefigge di raggiungere:
- Dimagrimento
- Calo ponderale
- Ipertrofia e forza muscolare
- Incremento della flessibilità
- Miglioramento della performance
Anche in questo caso il lavoro svolto in palestra, se accompagnato al trattamento osteopatico adeguato, porta al raggiungimento di significativi risultati rispetto agli obiettivi di partenza.
Allora, in cosa consiste il trattamento osteopatico adeguato? Il trattamento adeguato va riferito ad ogni tipo di richiesta, non esiste uno valido in assoluto per tutti i casi e tutte le persone. Il soggetto va valutato nel suo insieme e in base alle sue esigenze verranno elaborate le procedure più adeguate.
Prendiamo il caso di una necessità di dimagrimento, in questo caso si procede attraverso un reset posturale completo, che porterà a un riequilibrio delle funzioni. In situazioni di calo ponderale è necessario un intervento di riequilibrio, abbinato al lavoro sul sistema neuro-endocrino. Per agire su ipertrofia e forza muscolare, oltre all’intervento di riequilibrio per evitare asimmetrie muscolari, si devono stimolate le fibre muscolari, sia a livello di micromobilità articolare che addominale. Micromobilità articolare che va sollecitata anche nel caso in cui si vuole migliorare la flessibilità. Più in generale invece, quando ci si trova al cospetto di un cliente che ha come obiettivo quello di migliorare le sue prestazioni fisiche, l’osteopata va ad agire sempre sul riequilibrio generale, annullando le maggiori disfunzioni che limitano il gesto atletico, in modo che in fase di allenamento si possano concretizzare al meglio gli sforzi.
I programmi svolti a quattro mani come in questi casi, regolano il rapporto tra sport e osteopatia a Torino in modo da mantenere le finalità terapeutiche del trattamento e migliorare gli effetti dell’allenamento. In tal caso, le competenze dell’osteopata e del PT formano un tutt’uno di conoscenze, che assemblate, porteranno benefici all’equilibrio psicofisico del corpo, sia in fase di prevenzione che in quella di ripristino delle sue funzionalità.
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