Come affrontare una Pubalgia grazie all’Osteopatia

Osteopatia e Pubalgia: tutto quello che devi sapere!

Chi soffre di pubalgia sa perfettamente che essa è una sindrome miotensiva molto dolorosa, che interessa la regione del corpo addomino-pubo-crurale con quadri clinici spesso molto differenti fra loro. Solitamente, la pubalgia colpisce gli sportivi e le donne in gravidanza ma è comunque considerata una patologia da sovraccarico, cioè causata da microtraumi ripetuti nel tempo e da allenamenti in condizione di affaticamento dello sportivo, quanto della persona normale in presenza di:

  • Patologie muscolari e tendinee
  • Patologie ossee e articolari
  • Patologie infettive e tumorali

Il dolore nella pubalgia è localizzato spesso a livello dell’inguine, del pube e all’interno della coscia ma in genere si presenta al risveglio e nei primi minuti di movimento, per poi scomparire con il riscaldamento muscolare. Tale dolore tende ad aumentare soprattutto durante gli scatti e i bruschi scambi di direzione.

Per capire bene come l’osteopatia possa essere un valido rimedio alla pubalgia, prima bisogna precisare che il pube si suddivide in 3 parti:

  • LA BRANCA ORIZZONTALE O CORPO: segmento orizzontale, situato sopra il foro otturatorio;
  • LA LAMINA QUADRILATERA: una lamina posta davanti al foro otturatorio, vicino alla linea mediana, appiattita dall’avanti all’indietro;
  • LA BRANCA DISCENDENTE: un segmento allungato situato al di sotto e all’indietro della lamina quadrilatera.

Ma osa possiamo fare dal punto di vista dell’osteopatia? Scopriamolo insieme!

Hai già effettuato un controllo dall’osteopata?

La Pubalgia dal punto di vista dell’Osteopatia

L’obiettivo del bilanciamento osteopatico è di trovare con successo le diverse cause che hanno fatto insorgere la pubalgia, sempre a seconda dell’individuo. È possibile dividere la pubalgia in 2 grandi categorie:

  • Pubalgia traumatica
  • Pubalgia cronica

La pubalgia traumatica, come ci annuncia già la parola, compare a seguito di un trauma della sinfisi pubica. Bisogna precisare però che un trauma diretto alla sinfisi è rarissimo. Spesso, infatti, è più probabile che tale pubalgia si manifesti per altri motivi, come una caduta sui piedi, per esempio, che può comportare l’innalzarsi di una branca pubica più dell’altra e quindi un movimento a “forbice” del pube, coinvolgendo in modo non fisiologico i legamenti pubici. Oppure, si può verificare una eccessiva tensione dei muscoli adduttori, a causa di un movimento brusco da opposizione sull’arto inferiore. Questi stress possono deteriorare le inserzioni muscolari e i numerosissimi legamenti che interessano il pube e portare dunque ad una pubalgia traumatica.

La patologia cronica, invece, si determina quando il pube viene adattato ad uno schema funzionale alterato. Questo perché il pube, avendo una forma particolare, non essendo molto grande ma al tempo stesso ricoprendo il ruolo di crocevia e di punto d’inserzione di potentissimi muscoli che si organizzano in catene muscolari, esso può essere sottoposto a molti sforzi, essendo anche punto di intersezione di diverse strutture viscerali, come vescica, utero, cordone spermatico, prostata.

Le cause più comuni che permettono l’instaurarsi della pubalgia cronica sono:

  • la riduzione di mobilità del bacino
  • il conflitto tra adduttori potenti e addominali deboli, dove gli uni tirano in un senso e gli altri nel senso opposto
  • la disfunzione articolare di anca, ginocchio, caviglia o piede
  • la riduzione della mobilità vertebrale con compensi adattavi all’osso sacro e al bacino
  • i microtraumi ripetuti nel tempo specialmente in giovane età, intensamente e su terreni duri
  • l’esagerazione della lordosi lombare
  • le contratture antalgiche al quadricipite femorale/muscoli adduttori
  • le disfunzioni del sistema cranio-sacrale causa sport particolari
  • le aderenze cicatriziali nella zona pelvica o nelle regioni che la influenzano
  • la disfunzione osteopatica viscerale degli organi sopra pubici

Attraverso alcuni test specifici di osservazione e palpatori, l’osteopata può capire le cause che hanno determinato la disfunzione osteopatica di pubalgia. A seconda della tipologia della pubalgia, il trattamento osteopatico cambia ma resta molto efficace anche per le pubalgie più problematiche. L’osteopatia, infatti, può contribuire notevolmente ad alleviare, contrastare e dunque risolvere la pubalgia.

Successivamente al trattamento di un bravo osteopata, grazie all’osteopatia sarà anche possibile prevenire spiacevoli recidive e mantenere lo stato di salute del singolo individuo, attraverso il dialogo e le indicazioni sul comportamento posturale, fornite proprio dal fidato e bravo osteopata. Tra le discipline terapeutiche, ancora una volta, cercare la causa e non il sintomo della patologia conferisce all’osteopatia un approccio realmente solistico ed efficace.

Soffri di pubalgia? Prenota ora la tua prima visita osteopatica e scopri tutti i benefici dell’osteopatia, senza dover ricorre ad alcun medicinale!

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Caterina Fasoli - Osteopata a Torino

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