Morso incrociato? Come correggerlo con il trattamento osteopatico

Il tuo bambino ha il morso incrociato e porta l’apparecchio odontoiatrico ma recentemente ha cominciato ad avvertire dolore cervicale e il dentista ti ha consigliato di rivolgerti ad un osteopata che possa aiutare nelle terapie odontoiatriche? Ti hanno detto che in casi di morso incrociato è possibile anche un’alterazione dell’articolazione temporo mandibolare che può essere trattata efficacemente con l’osteopatia e vorresti capire se il tuo bambino, che già ha una malocclusione dentale, ne è affetto per poter intervenire tempestivamente?

Il dentista ti ha detto che il tuo bambino ha una malocclusione dentale e che oltre all’apparecchio odontoiatrico può essere opportuno iniziare un percorso osteopatico per aiutare a contenere gli attacchi di cefalea cranio mandibolare di cui ultimamente sta soffrendo? Non preoccuparti!

Prenditi cinque minuti di tempo e leggi questo articolo. Scoprirai che ci sono diverse tipologie di malocclusione dentale tra cui spicca anche il morso incrociato nei bambini e che molto spesso queste problematiche, che sono di competenza prevalentemente odontoiatrica, sono associate a disfunzioni osteopatie dell’ATM (articolazione temporo mandibolare), della bocca e del tratto cervicale che possono essere trattate efficacemente con un percorso osteopatico personalizzato.
Buona lettura!

Morso incrociato: una tipologia di malocclusione dentale spesso associata a disfunzioni osteopatie

La malocclusione dentale, tra cui rientra anche il morso incrociato nei bambini o morso crociato, dipende da dismorfismi delle arcate dentali che la rendono una problematica di competenza prevalente odontoiatrica. Tuttavia, in casi di malocclusione dentale, come abbiamo sopra accennato, spesso insorgono disfunzioni osteopatie dell’ATM (articolazione temporo mandibolare), della bocca e del tratto cervicale; queste a volte contribuiscono attivamente alla genesi della malocclusione, altre volte si sviluppano come meccanismo compensatorio alla malocclusione stessa.

Ma esattamente che cos’è una malocclusione dentale? E quante tipologie di malocclusione esistono?
La malocclusione dentale è una condizione fisiopatologica in cui le due arcate dentali, superiore e inferiore, presentano una disarmonia funzionale reciproca che può alterare la normale fisiologia della bocca, in genere nella fase di chiusura.

A volte, in presenza di disfunzioni osteopatiche, il bambino (o più in generale il soggetto affetto da malocclusione dentale) può presentare problemi anche nella fase di apertura della bocca. Ci sono diverse tipologie di malocclusione dentale:

  • disto occlusione, retrognatismo o sovramorso (la mandibola è poco sviluppata o il mascellare superiore è eccessivamente sviluppato)
  • morso profondo o deep bite (gli incisivi superiori coprono e sovrastano in maniera eccessiva gli incisivi inferiori)
  • mandibola eccessivamente avanzata (gli incisivi superiori e inferiori si trovano sulla stesso livello)
  • morso crociato o incrociato (l’occlusione di uno o più denti è invertita rispetto alla condizione di normalità)
  • morso aperto (le due arcate dentali presentano zone di mancato contatto durante l’occlusione)

Ovviamente questa classificazione non è esaustiva ma tende a raggruppare per macrocategorie le tipologie di malocclusione dentale nei bambini, più diffuse. Le cause della malocclusione dentale, tra cui ritroviamo appunto il morso incrociato, sono riconducibili a:

  • problemi di accrescimento osseo delle arcate alveolari
  • problemi di malposizionamento dentale

Per questo motivo, come sopra accennato, la malocclusione dentale è una problematica di competenza prevalentemente odontoiatrica. Tuttavia, l’insorgenza di altre disfunzioni di carattere osteopatico tra le quali:

  • dolore alla masticazione
  • dolore cervicale
  • click mandibolare
  • asimmetria del viso
  • alterazione dell’articolazione temporo mandibolare
  • cefalea cranio mandibolare
  • alterazioni della respirazione

rendono la malocclusione dentale, e nello specifico il morso incrociato nei bambini, una problematica che può essere trattata efficacemente anche con l’osteopatia.
Il trattamento osteopatico, infatti, aiuterà non solo nella gestione dell’apparecchio odontoiatrico che, presumibilmente, verrà applicato sul tuo bambino, ma anche nel rilascio delle tensioni miofasciali che si rifletteranno sull’arcata mandibolare e su tutta la componente cranica, facciale e mandibolare.

Qual è quindi l’approccio osteopatico nei casi di morso incrociato nei bambini o più in generale di malocclusione dentale?

Hai già effettuato un controllo dall’osteopata?

Morso incrociato o malocclusione dentale nei bambini: come l’osteopatia può contribuire al miglioramento del benessere fisico

Come abbiamo detto sopra, la malocclusione dentale è gestita efficacemente con l’intervento odontoiatrico ma il bambino che presenta una malocclusione dentale o, più nello specifico, di morso incrociato può trovare ulteriore giovamento intraprendendo un percorso osteopatico.

Le due tipologie di intervento sono complementari tra loro per aiutarlo a recuperare un’occlusione bilanciata sia sotto il profilo anatomico sia sotto il profilo funzionale. Infatti l’apparecchio odontoiatrico è necessario per ristabilire l’assetto anatomico mentre il percorso osteopatico può contribuire a riequilibrare la funzione articolare, muscolare e scheletrica della bocca.
La stretta correlazione tra odontoiatria e osteopatia per il trattamento della malocclusione dentale e del morso incrociato nei bambini è dettato dal fatto che alcune volte tra le cause di malocclusione dentale vi sono anche disfunzioni osteopatiche, altre volte possono esserne l’effetto.
Tra gli adattamenti osteopatici che si riscontrano nei casi di malocclusione dentale ci sono:

  • adattamenti osteopatici della base del cranio
  • adattamenti osteopatici dell’ATM (articolazione temporo mandibolare)
  • adattamenti osteopatici cervicali

Per quanto concerne gli adattamenti osteopatici della base del cranio, essi sono tra i più frequenti: l’osso occipitale, le ossa temporali e l’osso sfenoide si adattano su assi di mobilità non fisiologici, con conseguente adattamento delle articolazioni temporo mandibolari ed il tratto cervicale.

Peraltro, le ossa temporali e l’osso sfenoide hanno rapporti stretti con la mandibola ed i muscoli masticatori. In questi casi l’osteopatia può intervenire con tecniche cranio sacrali che constano di manipolazioni dolci delle ossa craniche, viste come un mezzo per interagire con la salute della persona e del sistema nervoso, centrale e periferico.

Gli adattamenti osteopatici dell’ATM, invece, sono spesso conseguenza della malocclussione dentale anche se a volte l’ATM risulta essere la sede delle catene disfunzionali che turbano la dinamica dell’occlusione. In caso di adattamenti osteopatici dell’ATM sono frequenti nei bambini dolori davanti all’orecchio o in zone limitrofe a causa di contratture e tensioni fasciali.
In questi casi l’osteopata potrà intervenire con tecniche miofasciali, non invasive e delicate che agendo su tutti i tessuti connettivi, hanno l’obiettivo di eliminare il dolore muscolo-scheletrico.

Ed infine gli adattamenti osteopatici cervicali che sono tra i tipici adattamenti causati da malocclusione dentale o morso incrociato nei bambini. Infatti le tensioni veicolate dalla fascia cervicale superficiale portano spesso fuori asse la mandibola nel suo insieme, impedendole di svolgere il proprio ruolo in maniera fisiologica.

Peraltro le tensioni in arrivo dal collo e dalla clavicola vengono trasmesse alla mandibola in maniera molto diretta attraverso il sistema delle fasce cervicali. In casi di adattamenti osteopatici cervicali quindi l’osteopata potrà utilizzare diverse tecniche, come le manipolazioni in thrust, tecniche fasciali e tecniche articolari che si basano su manovre dolci mai traumatiche né pericolose né dolorose.

Tuttavia la malocclusione dentale o il morso incrociato nei bambini non si limita a queste tipologie di adattamenti osteopatici in quanto accade frequentemente che ci siano altri adattamenti osteopatici:

  • adattamenti osteopatici alla gabbia toracica con contratture intercostali singole o di gruppo
  • adattamenti osteopatici viscerali del mediastino che interessano prevalentemente le fasce pericardiche, i legamenti pleurali e il diaframma
  • adattamenti osteopatici al bacino e agli arti inferiori

È quindi evidente che nei casi di malocclusione, la cooperazione congiunta fra odontoiatra e osteopata possa portare ai risultati migliori, in quanto le correzioni anatomiche attraverso l’apparecchio odontoiatrici non possono prescindere dalle correzioni funzionali e viceversa.

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Caterina Fasoli - Osteopata a Torino

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